XXXV CORSO DI AGGIORNAMENTO SUL GIARDINO STORICO E SUL PAESAGGIO CONTEMPORANEO
GIULIANA BALDAN ZENONI POLITEO 2025
Aspetti storici, paesaggistici, letterari, architettonici, economici, botanici e ambientali
Paesaggi e giardini del Mediterraneo: laboratori del cambiamento climatico
29 MAGGIO 2025, ore 17
online, piattaforma ZOOM dell’UNIVERSITÀ di PADOVA
Tavola rotonda
Esperienze e progetti di paesaggi e giardini mediterranei, in risposta all’emergenza climatica
e per un miglioramento del benessere degli abitanti
BIAGIO GUCCIONE - Università di Firenze, Dipartimento di Architettura (DiDA)
LUCIANO MAURO - Studio Progettazioni Paesaggistiche, Salerno
BIANCA MARIA RINALDI - Politecnico di Torino
coordina LAURA CIPRIANI - TU Delft, Faculty of Architecture and the Built Environment
Riforestazione subacquea della Posidonia,
Parco sommerso di Gaiola, area marina protetta, golfo di Napoli
L’acqua come elemento generatore di paesaggi mediterranei
L’intervento intende proporre quattro esempi. Due a firma di due autorevoli colleghi lo spagnolo Jordi Bellmunt e la francese Christine Dalnoky: il primo un progetto che affronta il rapporto con il mare e il secondo un coraggioso parco fluviale sempre in Spagna, il terzo è il Parco Miribel Jonage a Lione ed in ultimo un progetto di Biagio Guccione, il Belvedere Puccini a Torre del Lago (Viareggio) che affronta il rapporto con il lago.
Bellmunt nella Platja llarga a Tarragona ha dato una lezione di come si può fruire una spiaggia ricca di vegetazione mediterranea: pini con palme ed agavi, intervenendo con un linguaggio proprio e non invasivo.
L’opportunità di attivare un dialogo ricco ed articolato con l’acqua si presenta per la paesaggista francese Dalnoky nel 2008 a Saragoza, si trattava di progettare un’area di 125 ettari inclusa in un meandro dell’Ebro, che da secoli fa da cassa di espansione e da scudo per la città.
Il terzo esempio a Lione un meraviglioso parco naturale cassa d’espansione e riserva d’acqua, dove si fa tutto: da cavare pietrisco alla ricerca scientifica, passando dalle attività ricreative e sportive.
Il Belvedere Puccini realizzato nel 1930 davanti la Villa del Maestro. Nel corso di un secolo ogni vent’anni sono state fatte delle aggiunte perdendo il carattere di Belvedere ma scimmiottando la passeggiata di Viareggio. Dopo un secolo della morte si è deciso di dare un’immagine unitaria all’area oramai priva di qualità come una sommatoria di rettangoli tristi e modesti.
Il primo obbiettivo è stato di liberare lo spazio davanti casa e ricreare il rapporto Villa-Lago, rispettando i principi di base della paesaggistica che in presenza di un monumento quale la Villa Puccini e un paesaggio suggestivo come quello che si osserva intorno al lago di Massaciuccoli bisogna fare il meno possibile. Così è stato fatto! Una pavimentazione ad ampi quadrati (18 x 18 m) con la sabbia del lago ha al centro solo il monumento di Puccini realizzato da Paolo Troubetzkoy del 1924 che guarda il lago. Il sistema del verde, quattro ampi quadrati a prato con le alberature è stato realizzato negli spazi restanti.
Biagio Guccione
Acque che salgono
Attraverso una disamina di progetti recenti in area mediterraneo, si propone una discussione sul ruolo dell’architettura del paesaggio nelle strategie di adattamento al cambiamento climatico.
Bianca Maria Rinaldi
Progettazione paesaggistica nel territorio campano: i casi di Bagnoli e Boscoreale
In collaborazione con lo studio Bargone Architetti Associati, Luciano Mauro è attualmente impegnato nella progettazione di due interventi di grande rilevanza per il futuro del territorio campano: il Parco di Bagnoli, nell’area dell’ex Italsider (circa 120 ettari), e un innovativo “Bioma Mediterraneo” a Boscoreale, alle porte di Napoli.
Il primo progetto riguarda la rigenerazione di una vasta area industriale dismessa, con l’obiettivo di restituire alla collettività uno spazio verde di grande valore ecologico, paesaggistico e sociale. Il secondo intervento si colloca in un sito strategico, sul versante sud del Vesuvio, e prevede la realizzazione di un polo turistico e didattico che funga da cerniera tra i siti archeologici di Pompei ed Ercolano e l’area geologica della cima del Vesuvio.
L’intervento si concentrerà sull’illustrazione delle scelte progettuali adottate per rendere questi due luoghi immediatamente accessibili e attrattivi non solo per i residenti, ma anche per l’ingente flusso turistico che quotidianamente attraversa questa parte della Campania.
Luciano Mauro
BIOGRAFIE
BIAGIO GUCCIONE
Biagio Guccione, professore di Architettura del paesaggio, già presidente del Corso di Laurea Magistrale in Architettura del Paesaggio presso l’Università degli Studi di Firenze (2013/17), già Coordinatore del Master in Progettazione del Paesaggio della stessa Università (2008/2019), ha insegnato anche a Genova e Catania; si è occupato esclusivamente di progettazione e pianificazione paesaggistica. Nel 1979 è fra i 20 paesaggisti che rilanciarono l’AIAPP (Associazione Italiana di Architettura del paesaggio). Impegnato da decenni a promuovere l’architettura del paesaggio in Italia in tutti i settori attraverso la didattica, la ricerca, la divulgazione scientifica nonché l’attività professionale. Dal 1995 al 2006 è rappresentante italiano all'EFLA (European Foundation for Landscape Architecture), Bruxelles. Nel 2002 vince il Premio Grinzane Cavour-Giardini Hanbury con il suo libro “Parchi e giardini contemporanei” nella terza sezione destinata a premiare una personalità che si è distinta nello studio dei giardini. È autore di più di 500 saggi e articoli apparsi in diverse riviste italiani e straniere. Il suo ultimo libro curato con Emanuela Paglia è “Maestri di Paesaggistica III” (Edifir 2024). Fra i lavori professionali principali: Il restauro del Giardino del Castello di Donnafugata e il piano per Il parco metropolitano dell’Arno. Attualmente è membro del Consiglio Direttivo dell’IASLA (Società Scientifica Italiana di Architettura del paesaggio- Italian Academic Society of Landscape Architecture). Recentemente è stato direttore scientifico del progetto del Belvedere Puccini a Torre del Lago (Viareggio). Nel 2023 è stato nominato Socio onorario AIAPP.
BIANCA MARIA RINALDI
Bianca Maria Rinaldi, architetta, è Professoressa Associata in Architettura del paesaggio al Politecnico di Torino. Nella sua attività di ricerca si occupa del rapporto tra storia e contemporaneità nel progetto di architettura del paesaggio, del ruolo culturale ed ecologico delle nature urbane, del progetto di paesaggio nelle relazioni transnazionali con particolare attenzione al Sud globale e alle strategie di auto-affermazione delle ex colonie.
È stata Fellow in Garden and Landscape Studies presso Dumbarton Oaks Research Library and Collection e ha ricevuto una Alexander Von Humboldt Fellowship for Experienced Researchers dalla Alexander Von Humboldt Foundation. Per il suo libro The Chinese Garden: Garden Types for Contemporary Landscape Architecture (Birkhäuser 2011) ha ricevuto il J.B. Jackson Prize dalla Foundation for Landscape Studies.
Bianca ha svolto attività didattica e di ricerca presso la University of Natural Resources and Life Sciences di Vienna, la Graz University of Technology e l’Università degli Studi di Camerino, ed è stata Visiting Scientist presso la Leibniz Universität Hannover e Visiting Senior Fellow presso la National University of Singapore. Fa parte dell'Advisory Board del Center for Garden Art della Leibniz Universität Hannover, dell’Advisory Board del Landscape Chapter della Society of Architecture of Historians e del JoLA-Journal of Landscape Architecture. È inoltre componente dell’Executive committee di ECLAS-the European Council of Landscape Architectural Schools.
LUCIANO MAURO
Luciano Mauro è paesaggista ed agronomo con sede a Salerno, attivo da oltre trent’anni nella progettazione, gestione e valorizzazione di spazi verdi. Il suo lavoro si concentra principalmente su interventi di riqualificazione ambientale, sulla creazione di parchi pubblici e privati, e sul recupero di giardini storici, affrontati sempre con attenzione al contesto paesaggistico, alla sostenibilità e alla funzione sociale del verde.
Nel corso della sua carriera ha collaborato con enti pubblici, istituzioni culturali e realtà accademiche, sviluppando progetti che integrano competenze tecniche e sensibilità progettuale. Dal 2004 è direttore del “Giardino della Minerva”, antico Orto botanico nel centro storico di Salerno, un luogo emblematico per la storia della Scuola Medica Salernitana e oggi anche un esempio di gestione contemporanea del paesaggio urbano.
Affianca all’attività progettuale anche quella accademica, in qualità di docente presso l’Università degli Studi di Salerno, dove insegna progettazione del verde pubblico e privato, contribuendo alla formazione di nuove figure professionali nel campo del paesaggio. È inoltre autore e relatore in convegni, seminari e pubblicazioni, con un impegno costante nella promozione della cultura del paesaggio come patrimonio condiviso, da conoscere, tutelare e trasmettere.
LAURA CIPRIANI è Assistant Professor in Architettura del Paesaggio presso l’università TU Delft in Olanda. Ha insegnato per oltre un decennio presso l’Università Iuav di Venezia, il Politecnico di Milano, la National University Singapore, la Venice International University e l'Università di Padova. Ha conseguito con lode la laurea magistrale in Architettura presso lo IUAV nel 2001, la laurea magistrale in paesaggio con lode presso Harvard Design School nel 2004 e il dottorato in Urbanistica presso lo IUAV nel 2008. Dal 2009 al 2012 è vincitrice della prestigiosa borsa di ricerca Marie Curie dell’Unione Europea, e dal 2014 ottiene il titolo di professore associato in Italia. Nel 2008 Laura fonda Superlandscape, uno studio di progettazione paesaggistica e urbana.
31 MAGGIO 2025
ore 10-12
Visita alla Villa di Maser a Maser (Treviso) dopo il restauro coi fondi PNRR
VITTORIO DALLE ORE - proprietario di villa Barbaro
ANNACHIARA VENDRAMIN - agronomo-paesaggista, consigliere nazionale AIAPP,
progettista e direttore lavori PNRR per la componente paesaggistica del giardino di villa Barbaro
ore 15-18
Visita al Parco della Storga a Treviso
GIANPAOLO BARBARIOL - Gruppo Giardino Storico-Università di Padova
TOMMASO SITZIA- Dipartimento Territorio e Sistemi Agroforestali TESAF Università di Padova
ANDREA RIZZI - Dipartimento Territorio e Sistemi Agroforestali TESAF Università di Padova
Visita al Parco-giardino del Limbraga
MARISTELLA E VALERIO MORO - Gruppo Giardino Storico-Università di Padova
Villa di Maser, Palladium Museum, foto di Stefano Maruzzo
Alla giornata del 31 maggio partecipano esclusivamente i corsisisti che si sono iscritti alla lista dedicata
e che hanno avuto dalla Segreteria conferma dell’iscrizione.
Riceveranno in settimana una email con le indicazioni pratiche per l’incontro e per lo svolgimento delle visite
La visita alla Villa di Maser, Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1996, si muoverà tra i diversi interventi del progetto di restauro finalizzati a dare leggibilità ed evidenza alle relazioni che tengono insieme il giardino antistante la villa e lo spazio a prato fino alla strada pubblica, il giardino delle rose, il boschetto retrostante il ninfeo, il giardino segreto ritagliato tra l’edificio principale e il colle, il giardino già degli agrumi e il brolo. Interventi, grazie ai finanziamenti PNRR, che hanno messo in luce la storia stratificata del luogo, da Palladio all’ultimo intervento degli anni Trenta del Novecento dell’architetto Tomaso Buzzi. Un progetto attento alla cura degli alberi, all’attenzione per la biodiversità e alle tematiche dell’accessibilità.
Annachiara Vendramin
Il Parco dello Storga rappresenta uno dei più vasti ed interessanti parchi della città di Treviso, a cavallo tra i Comuni di Treviso e Carbonera. Le superfici, passate nel 2005 in proprietà alla Provincia di Treviso dall’ ULSS, ospitano le sedi amministrative della stessa. Per lunghi anni i terreni erano stati gestiti all’azienda agricola annessa all’ ex Ospedale psichiatrico Sant’Artemio. Dalla fine degli anni 90 l’area è stata interessata da estesi lavori di forestazione, utilizzando specie del bosco planiziale. L’attuazione del "Programma Risorgive Storga" ha consentito di effettuare numerosi interventi di carattere naturalistico. All’epoca furono eseguiti diversi lavori quali il ripristino del paleoalveo del Rio Piavone, delle aree palustri, dei prati e l’impianto di formazioni arboree basate sui modelli naturali. Fu realizzata inoltre una trama di percorsi e di aree attrezzate.
La preziosità dei luoghi è determinata dalla presenza all’ interno del parco di un singolare sistema idrologico di risorgiva che permette la crescita di sistemi ecologici legati alle acque. Sono presenti infatti boschetti ripariali, campi chiusi e siepi. L’ambiente acqueo dell’alveo è ricco di associazioni vegetali tipiche degli ambienti umidi, come quelli caratterizzati dalla tifa, dalla coda di cavallo acquatica, dal coltellaccio maggiore, solo per citarne alcune.
La vastità del parco, con suoi 67 ettari, ha consentito lo sviluppo di aree con specifiche peculiarità e vocazioni. Sono presenti aree naturalistiche, un’area ad orti urbani familiari, il Centro Provinciale di Recupero della Fauna Selvatica, il Museo Etnografico Case Piavone, sede di mostre, incontri e seminari sulla tradizione e la cultura trevigiana e veneta. Nel parco hanno la loro sede numerose associazioni tra cui il Gruppo Grotte Treviso, il Gruppo micologico della Marca Trevigiana, il Polo Innovativo Naturalistico di Cultura e Formazione in Ambiente "La Storga", della Cooperativa Comunica. Tali insediamenti testimoniano la forte vocazione didattica che il sito sta sviluppando nel tempo.
La visita del Gruppo Giardino Storico Università di Padova permetterà di conoscere la storia e le peculiarità botaniche, ecologiche e didattiche di questo luogo unico, nonchè le ricerche condotte dall’Università di Padova con il Dipartimento TESAV. I relatori ci aiuteranno a percorrere le vicende del parco, ci illustreranno lo stato di fatto attuale e le potenzialità, l’importanza in un periodo di cambiamenti climatici.
Gianpaolo Barbariol
La proprietà di Via Gaspare Ghirlanda è stata acquisita nel 2017.
Volevamo una casa per nostra figlia che sognava di abitare nel verde. Siamo venuti a conoscenza di questo posto casualmente e dopo una lunga trattativa siamo riusciti ad acquistare l’intero immobile. Esistevano due strutture edilizie: la principale, ristrutturata parzialmente, era abitata dai proprietari, la seconda, un ‘barco’, era adibita al ricovero di attrezzature agricole. Ci siamo innamorati di questo ambiente per i grandi alberi, per il verde selvaggio delle risorgive e per il lago.
Il terreno è di 3,3 ha ed ha una conformazione a triangolo: il lato a ovest è costituito dalla ferrovia della linea Venezia-Udine, il lato a est è delimitato dalla strada costruita per la sede della Provincia di Treviso, il lato a nord è confine del Comune di Treviso.
Prima della realizzazione della strada l’abitazione era raggiungibile solo attraverso una piccola strada sterrata che arrivava alla casa attraversando la ferrovia.
La casa risultava presente già in una mappa austriaca di metà ‘800: in quell’epoca è stata costruita dagli austriaci la ferrovia che taglia l’ansa del fiume Limbraga dentro la nostra proprietà.
Nella seconda metà del ‘900 la casa è stata abitata da un vivaista che ha piantumato diverse varietà di piante.
Nel corso degli anni noi abbiamo aggiunto molti alberi e arbusti ridando vita, in particolare, a zone in stato di abbandono da anni.
Alcune aree risultavano impraticabili ricoperte di rovi e clematis vitalba alte una decina di metri, altre erano acquitrinose e infestate dalle zanzare.
Nei primi anni, con l’aiuto prezioso di Pierluigi Priola, abbiamo trasformato radicalmente una buona parte del territorio scaricando le acque stagnanti sul Limbraga, realizzando un secondo laghetto e iniziando la piantumazione di nuove piante.
Quando seguire il progetto è diventata, per lui, una attività troppo coinvolgente è intervenuto Mauro Flora che, con la sua professionalità, capacità creativa e grande passione, è stato l’artefice dell’attuale bellezza del giardino.
Così è stata organizzata la gestione del giardino.
Sono state definire delle Zone (numerate dall’1 all’8, v. allegato), al fine di poter programmare e calendarizzare gli interventi di gestione ordinaria e straordinaria nel breve e nel medio periodo.
Effettuata una verifica delle criticità che presentavano le piante esistenti (es. profondità del colletto, patologie, carenze nutrizionali, presenza di secco, terreno compatto e asfittico, ecc.) è stato stilato un calendario degli interventi prioritari.
La fase successiva si è incentrata soprattutto sull’aumento della fertilità e della biodiversità vegetale e animale del suolo, attraverso semina di prato stabile con leguminose, pacciamature organiche (fieno, paglia e cippato di latifoglie), micorrizazioni e fertilizzazioni con prodotti di origine vegetale e minerale ammessi in Agricoltura Biologica.
Il controllo delle patologie parassitaria e delle zanzare viene attuata esclusivamente con prodotti naturali non dannosi per l’uomo, gli animali e l’ambiente.
Sono state installate anche delle trappole a Feromoni per la cattura massale degli insetti xilofagi (Rodilegno giallo e rosso), della Processionaria del pino e della Carpocapsa delle Pomacee. Una particolare attenzione è stata impiegata per la creazione di nidi e rifugi per insetti e animali selvatici (es. Ricci, Lepri, Fagiani, Uccelli, ecc.); durante i mesi più freddi dell’anno viene attuato anche il foraggiamento invernale, prevalentemente con semi di girasole e cereali antichi.
All’interno del giardino sono stati creati 3 prati fioriti con piante annuali e perenni (uno è adiacente a delle Arnie) che vengono falciati una volta all’anno (indicativamente a metà settembre), per avere quasi costantemente cibo e rifugio per gli insetti ausiliari.
La quasi totalità delle potature degli alberi, che solitamente consiste nella rimonda del secco, viene effettuata con la tecnica del Tree Climbing, con lo scopo principale di non compattare il suolo alla base delle piante con mezzi meccanici, evitando in questo modo problemi di asfissia radicale e rispettare la biodiversità del terreno.
Le ramaglie vengono triturate in loco e il cippato reimpiegato per le pacciamature, che permettono un grosso risparmio idrico, oltre a mantenere il suolo in un buon stato di salute e sofficità.
Negli ultimi anni, in fase progettuale, si è cercato di privilegiare l’impiego di specie mellifere (anche piante aromatiche e officinali) e/o che producono bacche per gli uccelli, aumentare la copertura vegetale del sottobosco dei boschetti e incrementare la biodiversità delle rive dei laghetti e dei fossi, utilizzando anche specie per la fitodepurazione dell’acqua.
In parallelo a tutte le attività di gestione del giardino, è stato ristrutturato il vecchio ‘barco’ trasformandolo nell’attuale abitazione di nostra figlia.
Maristella e Valerio Moro
ANNACHIARA VENDRAMIN, agronomo con studio in Padova, dal 1991 esercita l’attività professionale come paesaggista intervenendo nella progettazione dei giardini privati e nella riqualificazione degli ambiti verdi urbani. Dal 2018 è incaricata della supervisione progettuale e tecnica del progetto per la manutenzione ordinaria e straordinaria del Parco del castello di Miramare. È consulente per gli interventi di restauro del parco di Villa Manin (Passariano-Udine) e del parco, per il progetto PNRR-giardini storici, del Museo Nazionale di Villa Pisani (Strà-Venezia). Con un team di progettisti è impegnata nel restauro, con fondi PNRR, di numerosi giardini italiani: il giardino di villa Barbaro a Maser; il giardino di villa Godi Malinverni a Lugo; il parco di villa Rossi a Santorso; il giardino Rizzardi di Pojega; il parco della Rotonda a Vicenza; il giardino di De Claricini a Moimacco; come consulente per il progetto del parco Villa Lante a Bagnaia. Dal 2015 collabora come docente al corso della Scuola di Agraria dell’Università di Padova. Attualmente è consigliere nazionale dell’Associazione Italiana Architettura del paesaggio (AIAPP/IFLA).
Dottore Forestale, con una formazione paesaggistica, GIANPAOLO BARBARIOL è stato per molti anni alla direzione degli uffici per gli spazi verdi del Comune di Padova (dal 1982 al 2017).
Si è occupato di verde urbano e storico, di arredo urbano e di impiantistica sportiva, di agricoltura urbana. Come curatore di parchi storici e parchi urbani è stato responsabile del procedimento, progettista, direttore lavori e direttore del Settore verde, parchi giardini e arredo urbano. Si è anche occupato di iniziative culturali, mostre e attività divulgative nel campo del giardino e del paesaggio.
In passato ha lavorato come insegnante presso alcuni istituti superiori . Ha collaborato con l’Università degli Studi di Padova per progetti di cartografia forestale e ricerca nell’ambito della botanica forestale (in Trentino Alto Adige – Friuli Venezia Giulia – Val d’Aosta).
Attualmente si sta dedicando ad attività di volontariato presso diverse associazioni ambientaliste, culturali e di promozione sociale.
Ha organizzato convegni ed è intervenuto come relatore in convegni e seminari, tavole rotonde, workshop e corsi di aggiornamento su tematiche dell’ambiente, del giardino e del paesaggio, per conto di istituzioni universitarie, ordini professionali, associazioni e con soggetti della realtà imprenditoriale italiane e straniere.
TOMMASO SITZIA
Libero professionista e borsista di ricerca del Dipartimento TESAF. Dalla laurea lavora con istituti universitari sui temi della pianificazione e gestione territoriale in ambiente planiziale e montano. Offre consulenze nell’ambito di Rete Natura 2000, di analisi forestali, di riqualificazione ambientale, di verde pubblico e privato. Collabora con la Regione del Veneto partecipando alla diffusione, alla progettazione e alla realizzazione di interventi di forestazione volti alla mitigazione e la conservazione degli ecosistemi rurali.
ANDREA RIZZI si è laureato in scienze forestali ed ambientali presso l’università di Padova ed è abilitato alla professione di dottore forestale. Ha svolto attività di ricerca e attualmente collabora con il Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali TESAF dell'Università di Padova. Si occupa di valutazione di impatto ambientale, di monitoraggi ambientali e di pianificazione territoriale. Ha svolto numerosi incarichi di studio e di progettazione di ripristini di ecosistemi. Ha svolto attività professionale nel campo forestale, dell’arboricoltura, dell’agroforestazione, della riqualificazione ambientale e paesaggistica. E’ Autore e coautore di saggi e pubblicazioni, relatore a convegni nazionali ed internazionali.
ARTICOLO 9, COSTITUZIONE ITALIANA
“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.” www.senato.it
ARTICOLO 41, COSTITUZIONE ITALIANA
“L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali.” www.senato.it