Benvenuto nel sito del giardino storico

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XXXIV CORSO DI AGGIORNAMENTO SUL GIARDINO STORICO E SUL PAESAGGIO CONTEMPORANEO
GIULIANA BALDAN ZENONI POLITEO 2024
Aspetti storici, paesaggistici, letterari, architettonici, economici, botanici e ambientali    
 
Il paesaggio può salvare il pianeta?
 
Dedichiamo il corso 2024 al nostro fondatore PATRIZIO GIULINI,
al suo sapere botanico in difesa del patrimonio naturale
 
    
 
Crete senesi, foto di Serge Briffaud, 2023
 
Programma del corso 2024
 
25 GENNAIO, ore 16-18, in presenza, Salone degli Specchi, palazzo Wollemborg, Museo di Geografia dell’Università di Padova e online
Il paesaggio può salvare il pianeta? Introduzione
Serge Briffaud - École Nationale Supérieure d’Architecture et de Paysage de Bordeaux; Mauro Varotto - Università di Padova Dipartimento di Scienze Storiche Geografiche e dell'Antichità; Antonella Pietrogrande - Gruppo Giardino Storico Università di Padova
 
1 FEBBRAIO, ore 17-19, online
Paesaggio e ambiente: una visione unica
Giuseppe Barbera - Università degli Studi di Palermo, Associazione Parchi e Giardini d’Italia, Fondazione Benetton Studi Ricerche; Nicoletta Ferrucci - Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI), Accademia dei Georgofili
 
8 FEBBRAIO, ore 17-19, online
Cambiamenti climatici, territori, diversità
Massimo De Marchi - Università di Padova, Dipartimento ICEA Ingegneria Civile Edile Ambientale; Fabrizio Fronza – Curatore del parco delle Terme di Levico  
 
22 FEBBRAIO, ore 16-18, in presenza, Salone degli Specchi, palazzo Wollemborg, Museo di Geografia dell’Università di Padova e online
“La linfa del mondo”: dalle intuizioni di Leonardo alle catastrofi dell’Antropocene
Luciano Morbiato - Università di Padova; Francesco Vallerani - Università di Venezia Ca’ Foscari, Dipartimento di Economia, responsabile Cattedra UNESCO sull’Acqua  
 
29 FEBBRAIO, ore 17-19, online
La finta montagna
Michael Jakob - Haute École du Paysage, d'Ingénierie et d'Architecture HEPIA di Ginevra, Università di Grenoble, Politecnico di Milano  
 
7 MARZO, ore 17-19, online
Quale agricoltura in tempi di cambiamento climatico?
Marco Devecchi - Presidente dell'Accademia di Agricoltura di Torino, Università di Torino, Dipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari; Viviana Ferrario - Università IUAV di Venezia  
 
21 MARZO, ore 16-18, in presenza, Salone degli Specchi, palazzo Wollemborg, Museo di Geografia dell’Università di Padova e online
Il futuro dei giardini storici e le opportunità offerte dai fondi del PNRR, tavola rotonda
Marco Magnano - già Direttore Area Giardini e Verde Pubblico presso AMIA Verona SpA; Giuseppe Rallo - Università IUAV di Venezia, già Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio Venezia, Belluno, Padova e Treviso; Anna Chiara Vendramin - studio Vendramin Padova; coordina Alberta Campitelli - già dirigente Ville e Parchi Storici del Comune di Roma, vice-presidente Associazione Parchi e Giardini d’Italia APGI  
 
4 APRILE, ore 17-19, online
I cambiamenti climatici minacciano i nostri ecosistemi e i paesaggi vegetali. Come prevenirne gli effetti e come rendere più vivibili le città attraverso un uso sapiente della copertura vegetale e delle risorse idriche, tavola rotonda
Lucia Bortolini - Università di Padova, Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali TESAF; Daniel Boulens - già Direttore del Servizio Spazi Verdi della città di Lione e del Parc de la Tête d’Or; Martina Tomasella - Università degli Studi di Trieste, Dipartimento di Scienze della Vita; coordina: Gianpaolo Barbariol - Gruppo Giardino Storico-Università di Padova, Associazione Pubblici Giardini  
 
11 APRILE, ore 17-19, online
I Red Books di Humphry Repton e le dinamiche di trasformazione del paesaggio Massimo De Vico Fallani - Università di Roma Sapienza; Tessa Matteini - Università di Firenze Dipartimento di Architettura DIDA; Adele Re Rebaudengo - Presidente di Venice Gardens Foudation  
 
18 APRILE, ore 17-19, online
Natura e città: dall’antagonismo al superamento delle alterità
Annalisa Metta - Università degli Studi Roma Tre, Dipartimento di Architettura; Franco Panzini - Università IUAV di Venezia, presidente dell’Associazione Pietro Porcinai  
 
9 MAGGIO, visita
Gli alberi storici del giardino Gallarati Scotti, di scuola jappelliana, a Fontaniva (Padova) e le nuove strategie di manutenzione imposte dal cambiamento climatico
Francesca Gallarati Scotti, proprietaria del giardino; Anna Smania - Gruppo Giardino Storico-Università di Padova, divulgatrice botanica  
 
16 MAGGIO, visita
L’energia della natura nel giardino dell’artista Olimpia Biasi a Lovadina (Treviso) Olimpia Biasi - artista e giardiniera  
 
23 MAGGIO, visita
Il progetto di resilienza al cambiamento climatico del Parco della Pace di Vicenza Claudio Bertorelli - Aspro Studio Vicenza; Giustino Mezzalira - consulente ambientale; Luisa Manfredini e Rosanna Stimamiglio - Associazione Amici dei Parchi, Vicenza  
 
30 MAGGIO, ore 17-19, online
Progetti e realizzazioni per una nuova azione paesaggistica nella crisi climatica globale, tavola rotonda Laura Cipriani - TU Delft, Faculty of Architecture and the Built Environment; Michela De Poli - MADE associati architettura e paesaggio, Università di Bologna; Mathieu Gontier - Wagon Landscaping, Parigi; coordina Anna Lambertini - Università di Firenze Dipartimento di Architettura DIDA 
 
Il paesaggio può salvare il pianeta?
Il paesaggio, risultato di un continuo processo di trasformazioni e di stratificazioni, frutto della relazione tra fenomeni naturali e azione antropica, è l’espressione della storia e della geografia di un territorio, delle pratiche e dei valori sociali degli abitanti che vi sono insediati.
Nella nostra quotidianità, a questa incessante metamorfosi, a questa dialettica di grandi e piccole mutazioni si sono ora sommati l’impatto della crisi climatica globale e la conseguente constatazione della fragilità del pianeta.
In che modo la crisi eco-climatica contemporanea si riflette nei paesaggi che ci circondano?
In che modo la nostra percezione di questi paesaggi è trasformata dalla consapevolezza del cambiamento ambientale globale?
In che misura la necessità percepita di reagire, di adattarsi a ciò che minaccia l'abitabilità del pianeta porta a una trasformazione delle pratiche progettuali e delle politiche nel campo del paesaggio?
Queste domande saranno al centro del XXXIV corso promosso dal Gruppo Giardino Storico-Università di Padova. Riteniamo, infatti, che riferirsi al paesaggio come forma e livello di comprensione della complessità dei processi naturali, culturali e sociali che modellano e fanno evolvere i nostri ambienti ma anche come campo di azione e di creazione possa essere un giusto approccio ai problemi posti all'umanità dalla crisi eco-climatica globale che stiamo vivendo.
Di fronte a fenomeni estremi è necessario assumere una mentalità di prevenzione per ridurre il rischio e il costo sociale della transizione. La vulnerabilità della Terra ci chiede oggi di adottare una nuova cura. La complessità e il valore sistemico che improntano il paesaggio possono indicare la strada per immaginare, progettare e realizzare nuovi paesaggi, frutto del confronto multidisciplinare, dell’attività di ricerca e sperimentazione di nuove competenze e di politiche coraggiose.
Il pianeta ci chiede di abbassare le temperature e ridurre la precarietà dei sistemi urbani, di presidiare le montagne e contrastare gli incendi e il dissesto idrogeologico, di risparmiare l’acqua e diminuire la siccità: tutto ciò si tradurrà in nuovi paesaggi. Nuovi paesaggi energetici, portatori di contenuti formali, simbolici ed estetici, consoni ai luoghi d’impianto, ma anche rappresentativi dei valori della nostra epoca; paesaggi futuri per curare la terra e sfamare l’umanità, imparando da quei paesaggi ereditati che sono sopravvissuti al successo dell'agricoltura industriale.
Come progettare questa nuova azione paesaggistica che tenga conto, alla grande scala, dei problemi eco-climatici incombenti e nello stesso tempo non dimentichi la complessità delle situazioni locali, delle molteplici forme di rapporto culturale con le realtà ambientali?
Quali esperienze sono già state fatte in questo campo e quali conclusioni se ne possono trarre?
Torneremo quindi a occuparci anche del giardino storico, l’argomento che ci contraddistingue, non come di un soggetto di ricerca e sapere chiuso, ma piuttosto come di un punto di partenza per una riflessione più complessiva sul paesaggio e come di una risorsa in termini di conoscenze scientifiche, tecniche, botaniche e ambientali, sviluppate, sperimentate e sedimentate nei secoli.
Come curare i giardini storici in quest’epoca di cambiamenti climatici? Su quali valori puntare? Come progettare una loro gestione che garantisca continuità e trasmissibilità dei dati? Come si sta procedendo nel restauro dei giardini storici italiani finanziati dal PNRR il cui obiettivo è anche di favorire le funzioni che hanno dirette ricadute ambientali (riduzione dell’inquinamento ambientale, regolazione del microclima, generazione di ossigeno, tutela della biodiversità)?
Per analizzare questi fenomeni saranno presentati come di consueto diversi punti di vista, oltre agli strumenti che permettono di comprenderli e analizzarli. Riflettere su questi problemi, coniugando la storia del paesaggio e del giardino con le esigenze oggi poste dalla fragilità del pianeta, è il compito che si dà il XXXIV corso del Gruppo Giardino Storico dell’Università di Padova. 
Antonella Pietrogrande, Gruppo Giardino Storico Università di Padova
 
 
Gli ARTICOLI  della COSTITUZIONE da tenere presenti
nella gestione dell’ambiente-territorio-paesaggio italiano
 
  ARTICOLO 9, COSTITUZIONE ITALIANA
“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.” www.senato.it  
 
ARTICOLO 41, COSTITUZIONE ITALIANA
“L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali.” www.senato.it      
 
Cosa succede nel PARCO REGIONALE DEI COLLI EUGANEI 
Finalmente un comitato spontaneo di cittadini si è costituito per confrontarsi con le istituzioni regionali e locali, responsabili della gestione e della riqualificazione del Parco Regionale dei Colli Euganei, e per affiancare le associazioni ecologiche e culturali impegnate nella tutela dell’ambiente e del paesaggio.  
Il COMITATO SPONTANEO MONTEORTONE richiama oggi la nostra attenzione – abitanti euganei, fruitori padovani, visitatori e viaggiatori, insomma tutti i cittadini con un “interesse” motivato! – su una nuova minaccia edificatoria, contradditoria con l’ambito ufficiale di “parco”, con l’iter attivato dalle istituzioni del Parco per la candidatura dei Colli Euganei a Riserva della Biosfera UNESCO e quindi con la missione di una valorizzazione delle risorse paesaggistiche e artistiche italiane al contempo turistica, produttiva ed ecologicamente rispettosa. A Monteortone potrebbe venire realizzato un progetto insediativo, comprendente 9 condomini (100 appartamenti), un albergo e 40 bungalow, che occuperebbe una vasta area prativa, lambita da versanti boschivi.