Il bosco come universo narrativo e poetico
Nell'immaginario comune attorno al bosco esistono suggestioni che spaziano da un concetto positivo, quello del contesto ambientale rigoglioso, brulicante di vita e incontaminato, gradevole e riposante, a un'idea negativa, luogo oscuro e misterioso, entità impenetrabile, inquietante e ostile. Dopo avere esposto qualche breve considerazione in merito alla storia dei boschi, alla loro comparsa, alla loro importanza, parlerò del bosco come contenitore di storie: infatti, gli alberi sono protagonisti e testimoni della nostra vita! Ignorandoli, non sarebbe possibile raccontare la vicende degli uomini. Gli alberi, principali elementi dei boschi, sono suscitatori di memorie e, insieme, ricettacoli di personalissime emozioni. Basti pensare ai lauri di Petrarca, ai biancospini di Proust, alla quercia caduta di Giovanni Pascoli, alla ginestra di Leopardi, ai cipressi di Carducci, per citare solo qualche esempio molto noto.
Mi riferirò ai boschi dell’antica Grecia, al canto quinto dell’Odissea, a Tristano e Isotta, all'incontro di Enea e Anchise in un bosco isolato, alle selve del medioevo inospitali e popolate di bestie feroci, alle leggende spaventose e meravigliose delle foreste raccontate nelle narrazioni del paganesimo. Dalla selva oscura di Dante passerò alla natura in Petrarca, da Nastagio degli Onesti del Decamerone alla selva dell'Umanesimo e del Rinascimento, dalle fantasticherie di Don Chisciotte al bosco del Sogno di una notte di mezza estate, dall'Illuminismo alle paure di Renzo nei Promessi sposi. Dal bosco delle favole ci inoltreremo nella natura selvaggia delle gelide foreste dell'Alaska, ne Il segreto del bosco vecchio di Buzzati, ricorderemo Il taglio del bosco di Cassola, L'uomo che piantava gli alberi di Giono, Il barone rampante e Marcovaldo di Italo Calvino. E poi Giuseppe Bonaviri con La divina foresta, Marco Vichi con Il bosco delle streghe, i fratelli Carofiglio con La casa nel bosco e Mauro Corona.
In conclusione, segnalerò ancora una volta l’importanza che il bosco riveste per l’educazione dei ragazzi e alcune amare considerazioni di Mario Rigoni Stern, per il quale "l'innegabile progresso della vita materiale non è ancora divenuto un'opportunità su cui costruire una vita più umana”"e del poeta veneto Andrea Zanzotto che afferma che “il bosco del Montello è sempre più minacciato dal cemento”.
Elena Accati
Il Boscoincittà di Italia Nostra
Quarantaquattro anni fa è nato a Milano il Boscoincittà. Nel 1974. Antonio Cederna anni prima aveva scritto Città senza verde, in cui denunciava, partendo proprio dalla situazione di Milano, la cronica carenza di spazi pubblici naturali, soprattutto per i bambini, nelle grandi città italiane. Negli stessi anni la sezione milanese di Italia Nostra passava da una posizione puramente protestataria a una propositiva, spinta anche dalla "complicità" prima del sindaco Aniasi e poi di Tognoli, ben contenti di sfidare l'Associazione nel farsi carico direttamente di un'area verde da gestire per conto del Comune di Milano. La sfida è stata più che vinta.
L'Amministrazione ha rilanciato, accettando la scommessa e indicando l'area dove realizzare il progetto: trentacinque ettari intorno alla Cascina San Romano, lungo la via Novara, vicino allo Stadio di San Siro. Il parco è stato realizzato su terreni pubblici concessi dal Comune di Milano a Italia Nostra con convenzioni novennali e grazie alla collaborazione di migliaia di volontari. Accanto a Italia Nostra, a partire da quegli anni si schierò il meglio della società civile e il ricchissimo mondo del volontariato ambrosiano, comitati di quartiere, associazioni, scout che
cominciarono di buona lena a piantare gli alberi donati dal Corpo Forestale.
Da subito fu chiara lintenzione di realizzare non l'ennesimo parco-giardino, ma un vero e proprio bosco "urbano", secondo idee e modelli già realizzati in Nord Europa.
Il Bosco ha portato la cultura della forestazione urbana in Italia. Tanto è vero che proprio alla luce di questo "esperimento", il Corpo Forestale dello Stato, diretto allora da Alfonso Alessandrini, inserì la forestazione urbana nel piano forestale. E più in generale il Bosco, insieme al Parco delle Cave e al Parco Nord, ha inaugurato un nuovo modo di fare il verde urbano, con la presenza diretta degli operatori sul territorio e il coinvolgimento del volontariato. Dal 1974, i criteri che hanno ispirato l'evolversi dell'iniziativa sono stati l'approccio globale, la sostenibilità economica, la tipologia di parco in relazione alle questioni poste dalla collocazione in area urbana densa, il coinvolgimento dei cittadini. Il risultato, oggi, è un luogo caratterizzato da naturalità diffusa, che offre ai cittadini anche servizi puntuali (orti, giardini tematici, spazi per cani, aree pic-nic e feste) collocati in zone prossime all'abitato.
Filippo Pizzoni
Porto di mare
In zona Corvetto/MM Porto di mare sta nascendo un nuovo parco per Milano.
A fine luglio 2017 il Comune di Milano, grazie all'esperienza del Boscoincittà, ha affidato alle cure di Italia Nostra Milano Nord – Centro di Forestazione Urbana l'area di Porto di Mare per restituire ai cittadini un vasto territorio di 65 ettari da decenni abbandonato e, negli ultimi anni,conosciuto più che altro come discarica e luogo di spaccio.
Con il nostro lavoro realizzeremo sentieri, zone destinate allo svago e allo sport, zone di osservazione della fauna soprattutto nella zona umida dei pratoni e collegamenti ciclopedonali con le zone limitrofe. E questo è solo l'inizio. Importante il coinvolgimento delle associazioni di zona e dei rappresentanti del decentramento amministrativo nella conoscenza delle caratteristiche dell'area e nei programmi di attività manuali e di comunicazione.
Per cominciare subito e bene e in linea con gli intenti di recupero sociale, domenica 24 settembre 2018, nell'ambito di Green City (manifestazione di tre giorni dedicata al verde) Italia Nostra organizza con Legambiente una giornata di pulizia straordinaria al Porto di mare con gruppi di volontari per raccogliere i rifiuti con opportune attrezzature fornite da Amsa – Azienda Milanese Servizi Ambientali. Seguirà la festa-picnic con cibi e bevande da condividere, portate da cittadini e associazioni .
Filippo Pizzoni
Con il termine di foresta urbana ci si riferisce ad un'ampia varietà di popolamenti arborei di diversa natura e origine che si trovano all'interno delle aree urbanizzate, o nelle loro immediate vicinanze, oppure anche a popolamenti in aree meno antropizzate che tuttavia hanno un effetto diretto sull'ambiente della città. Un elemento comune ai boschi urbani, sia che si tratti di popolamenti di origine antropica, come parchi, giardini, o viali alberati, sia si tratti di popolamenti spontanei, è quello di fornire agli abitanti dei servizi ecosistemici, in grado di influire sulla qualità della vita e sulla sostenibilità delle città.
La disciplina dell’Urban Forestry, sviluppatasi soprattutto dagli anni '80 del 1900, si occupa in primo luogo della quantificazione di questi servizi ecosistemici e delle soluzioni di pianificazione e gestione più efficaci per rendere massimi e costanti nel tempo i benefici che ne derivano per i cittadini.
Nell'intervento verrà illustrato lo stato della ricerca in Urban forestry, con particolare riferimento agli effetti delle "foreste urbane", sul clima, sulla qualità dell'aria, sulla regimazione delle acque superficiali, sulla biodiversità, sul benessere fisico e mentale della popolazione. Verranno poi indicati alcuni degli strumenti disponibili per valutare l'efficacia delle foreste urbane esistenti e di possibili scenari di pianificazione e gestione.
Paolo Semenzato
ELENA ACCATI, laureata in Scienze agrarie presso l'Università degli Studi di Torino, ha svolto tutta la sua carriera universitaria in Facoltà di Agraria. Già Professore ordinario di Floricoltura e Docente di Floricoltura e di Parchi e giardini, è stata responsabile di una Laurea di primo livello che si è svolta a Sanremo, di una Scuola di Specializzazione e di un Master sulla progettazione dei parchi e dei giardini presso la Città Studi a Biella. Ha lavorato in paesi in via di sviluppo per conto della FAO e della Banca Mondiale, insegnando alle popolazioni locali a produrre più cibo. Ha curato progetti di ricerca sul paesaggio e sul giardino storico. Ha collaborato e collabora a quotidiani e periodici, attualmente ha una rubrica sull'Eco di Biella dal titolo Pagine verdi.
Ha pubblicato 250 lavori scientifici e una quindicina di libri sui parchi e giardini (tra cui un volume su 120 giardini privati del Piemonte). Scrive libri per ragazzi per insegnare loro a conoscere e ad amare la natura ed effettua laboratori nelle scuole elementari e medie sulle piante.
I titoli più recenti sono: Il giardino degli affetti, L'Artistica Editrice Savigliano; Il giardino dei frutti perduti, L'Artistica Editrice Savigliano; Siamo alla frutta. 400 ricette per portare in tavola la frutta, Blu Edizioni; La benevolenza divina: l'incontro che cambia la vita, L'Artistica Editrice Savigliano; Infanzia di guerra: Un giardino di ricordi, L'Artistica Editrice di Savigliano; Le storie che non ti ho raccontato, L'Artistica Editrice di Savigliano; Ragazze di ieri, L'Artistica Editrice di Savigliano.
Architetto paesaggista, milanese, laureato al Politecnico di Milano, FILIPPO PIZZONI ha studiato Garden Design alla Inchbald School of Design di Londra e si è specializzato in Conservazione di Parchi e Giardini Storici all'Università di York, con una Borsa di studio ICOMOS-IFLA. Con aMAZING_sTUDIO, fondato nel 2000, ha conseguito riconoscimenti nazionali e internazionali come la partecipazione al XIIIeme Festival International des Jardins de Chaumont-sur-Loire, a Lausanne Jardins 2004, e il Premio Martini per gli Architetti del Paesaggio 2004.
Dal 2006, accanto alle commesse private, ha ottenuto diversi incarichi pubblici. Insieme all'attività di progettazione e di restauro, si impegna nell'insegnamento e nella comunicazione della cultura del giardino, con pubblicazioni, conferenze, mostre, convegni e manifestazioni legate al tema del verde. Autore di diverse pubblicazioni, dal 2015 insegna al Master in Architettura del Paesaggio e del Giardino all'Università IUAV di Venezia. Nel biennio 2015-2016 è stato Direttore della Scuola Agraria del Parco di Monza. Coordina il Comitato organizzatore della Mostra-mercato Orticola ai Giardini Indro Montanelli di Milano e dal 2012 organizza le Giornate di Studi di Orticola di Lombardia. Membro attivo del Tavolo del verde, il gruppo di lavoro costituito da associazioni ed esperti del settore dall'Assessorato Verde e Agricoltura del Comune di Milano, ha partecipato all'organizzazione della manifestazione GreenCity Milano 2017. Socio Aiapp, Vicepresidente di Orticola di Lombardia, è Consigliere di Italia Nostra Milano Nord-Boscoincittà e di AssIOrt, Associazione Italiana Ortoterapia.
Laureato in Scienze Agrarie a Padova, PAOLO SEMENZATO ha conseguito il Master of Landscape Architecture presso l'Università di California a Berkeley, dove ha successivamente svolto attività di ricerca nel settore della "Urban Forestry". Dal 2001 è professore associato presso il Dipartimento Tesaf dell"Università di Padova, dove è stato ricercatore dal 1990 al 2001. Socio corrispondente dell'Accademia Italiana di Scienze Forestali, svolge attività di ricerca nel campo della selvivoltura urbana, dell'ecologia del paesaggio e della pianificazione ecologica del territorio. In particolare ha affrontato temi relativi alla progettazione di sistemi informativi e di GIS per la gestione del verde pubblico, per l'analisi del verde storico e per la valutazione dei servizi ecosistemici dell'infrastruttura verde. Ha organizzato convegni internazionali sui temi dell'ecologia del paesaggio e della pianificazione e progettazione delle aree verdi. Coordinatore di unità di ricerca per programmi PRIN, responsabile scientifico di numerosi progetti di ricerca finanziati da Regioni ed Enti locali. Ha svolto attività di revisore per riviste internazionali (Urban Forestry and Greening, Arboriculture and Urban Forestry, Landscape and Urban Planning, Environmental Engineering and Management Journal). Ha partecipato come rappresentante italiano alle azioni COST E39 Forest, Trees and Human Health and Well-being e FP 1204 Green Infrastructure approach: linking environmental with social aspects in studying and managing urban forests, ed è membro del Network europeo Le-Notre (Landscape Education New Opportunities for Teaching and Research in Europe) e del gruppo di Urban Forestry e di Landscape Management della IUFRO. Autore e coautore di pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali e internazionali e di pubblicazioni tecniche, tra cui una monografia sulla pianificazione e gestione del verde urbano. Ha lavorato in diversi progetti professionali nel campo della selvicoltura urbana e del restauro di paesaggi storici, tra cui recentemente il progetto di restauro del Parco di Villa Revedin Bolasco, a Castelfranco Veneto, di proprietà dell'Ateneo di Padova.